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@acenacondiritto

A pesare sul conto è il rincaro che a volte si trova in fondo allo scontrino, quando vengono addebitate le voci coperto e pane.



Ma queste voci sono legittime?

Il pane e coperto riguarda il costo relativo non solo al cestino dell’alimento ma anche all’apparecchiatura della tavola, quindi tovaglia, posate, tovaglioli, apparecchiatura e lavaggio.

Questi addebiti non sono illeciti visto che nessuna norma di legge ne impedisce l’applicazione: pertanto è discrezione di chi somministra alimenti e bevande addebitarle o meno. 

Tuttavia, detto che per il coperto, come disposto dall’art. 18 del regio decreto n. 635/1940, la relativa voce deve essere specificamente indicata nel menù o nel listino prezzi esposto nel locale, capitolo a parte va fatto per pane.


Il coperto, quindi, non include anche il pane?


Spesso si pensa che il costo relativo al pane sia compreso nel coperto ma non è così.

Se il cestino del pane è gratis nessun problema. Altrimenti deve avere un costo separato che, se presente, deve essere indicato nel menù e applicato se il cliente lo chiede.

Quindi non si può inserire la voce “pane” nel conto senza che ciò sia scritto nel menu.


Se al momento in cui il cliente si accomoda lo trova già in tavola?

Va chiesto al cliente se lo vuole tenere o meno.


Se, invece, il ristoratore, di propria iniziativa, serve il pane senza che il cliente lo abbia espressamente chiesto può farlo pagare?


Solo se l’ospite è interessato a mangiarlo.

Abbiamo detto che il costo del pane va indicato sul menù. Quindi, se non è interessato a consumarlo, il cliente può chiedere di portarlo via e, se addebitato, potrà legittimamente contestarlo e farlo togliere dal conto!




Author: Alessandro Klun

(@acenacondiritto)


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