È senza dubbio questo uno dei quesiti che più circola quando ci siede al tavolo di un ristorante e che spesso induce il cliente a rinunciare ad una variazione proprio per il timore di un sovrapprezzo.
Ma su questo cosa dice la legge?
Va detto subito che in mancanza di una specifica normativa occorre fare riferimento al menù: solo se espressamente indicato sulla carta il ristoratore può legittimamente addebitare il sovrapprezzo indicato nei confronti del cliente che chiede di poter aggiungere un ingrediente al piatto ordinato.
Quella dell’indicazione sul menù rappresenta una condizione imprescindibile la cui funzione è quella di rendere l’ospite consapevole del costo dell’aggiunta che è interessato a chiedere.
Questo vale nel caso di aggiunta, ma nel caso di sottrazione il prezzo diminuisce?
La risposta è no.
Si applica la stessa regola perché anche nel caso in cui il cliente chiede di togliere un ingrediente, l’organizzazione della cucina, per poter soddisfare tale richiesta, deve modificare la sua consueta attività con inevitabile rallentamento nella preparazione e nel servizio, motivo per cui si applica un prezzo maggiore. A condizione cha sia indicato in menù.
In conclusione, aggiungere o togliere un ingrediente può determinare un aumento di prezzo purché quest’ultimo sia chiaramente comunicato al cliente.
Author: Alessandro Klun
(@acenacondiritto)
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