top of page
Immagine del redattoreDott.re Emanuele Falcinelli

Alimentazione e salute orale nell'anziano

L’alimentazione nell’anziano, come nelle altre età, deve soddisfare in egual misura l’aspetto strettamente nutrizionale e quello psicologico e sociale.


Il primo per rispettare l’introduzione di una quantità corretta di nutrienti, il secondo per assecondare il piacere legato al gusto, alle abitudini acquisite e alla convivialità. Le persone anziane, anche nei paesi più sviluppati, sono soggette a malnutrizione in misura maggiore rispetto alla popolazione generale. Un’alimentazione sana negli anni (prima dei 75 anni) che precedono l’ingresso nella vera e propria età geriatrica ha un ruolo fondamentale nel contrastare gli effetti di molte condizioni patologiche croniche (ipertensione, diabete mellito, obesità e dislipidemie) prevenendo patologie gravi come la demenza, l’ictus o le fratture da fragilità che portano ad un rapido declino funzionale.

La qualità dell’alimentazione e il mantenimento di uno stato nutrizionale ottimale sono importanti anche nella prevenzione di molte malattie orali e delle disfunzioni della masticazione.

L’anziano, più del giovane, dovrebbe controllare il proprio peso, variare le scelte alimentari, frazionare in più pasti la dose giornaliera di alimenti e bere frequentemente acqua se non vi sono limitazioni per patologia (ad es. scompenso cardiaco congestizio).

I fattori che possono peggiorare l’alimentazione, e quindi lo stato di nutrizione, sono molteplici: solitudine, vedovanza, malattie croniche, depressione, farmaci, disabilità e scarsa educazione alimentare, ma certamente un ruolo importante è svolto dal buon funzionamento della masticazione e delle condizioni di integrità della mucosa orale e della dentatura.

Per la salute dei denti è buona regola seguire una dieta bilanciata che comprenda i cibi che appartengono ai cinque principali gruppi alimentari: pane, cereali e altri derivati del grano, frutta, verdura, carne e pesce, latte, formaggio e yogurt.

Generalmente, invece, gli anziani, specialmente se vivono soli, tendono a dare eccessiva preferenza agli zuccheri raffinati e agli alimenti pronti e di facile consumo, come salumi, formaggi stagionati, ricchi di grassi saturi e di sale. Sono da evitare i cibi elaborati e le bibite con un alto contenuto di zuccheri, poiché possono provocare carie dentale e obesità.

Studi recenti hanno confermato quanto era già noto, riscontrando come lo zucchero, al termine della digestione, ritorni in bocca attraverso le ghiandole salivari e nutra costantemente le colonie di batteri naturalmente presenti.

È importante limitare il consumo di alcool che, oltre ai problemi epatici, irrita le mucose della bocca e può aumentare il rischio di sviluppare il cancro orale.

Lo stato di salute orale rappresenta quindi un elemento determinante nel mantenimento del benessere generale fisico e psicologico nella popolazione in età geriatrica.

L’efficienza del sistema stomatognatico non riguarda solo la capacità masticatoria con i conseguenti effetti alimentari e nutrizionali, ma consente a tutte le età ed in particolar modo in età avanzata, l’integrazione sociale dell’individuo, permettendogli di parlare, sorridere, esprimersi con libertà e naturalezza, in assenza di dolore o disagio, facilitando appaganti relazioni interpersonali.

Quando lo stato di salute orale peggiora, i trattamenti odontoiatrici diventano sempre più difficili, perché i pazienti anziani fanno fatica a sostenere lunghe procedure e non sempre sono compresi.

I dati relativi alla salute orale degli anziani evidenziano un’elevata prevalenza della carie rispetto alla malattia parodontale, un proporzionale aumento dell’edentulismo totale e, per quanto attiene le patologie del cavo orale, un aumento della xerostomia e del carcinoma orale.

L’incremento della patologia della carie e l’aumento proporzionale delle estrazioni dentali è dovuto alle variazioni salivari, alla dieta povera e all’esposizione delle superfici radicolari conseguenti alle recessioni gengivali. I dati epidemiologici relativi alla malattia parodontale hanno dimostrato che la causa principale è l’accumulo di placca batterica, con conseguente gengivite e moderata perdita di osso alveolare. L’incidenza di parodontopatie severe aumenta con l’avanzare dell’età e quando non sono trattate sfociano nell’edentulismo totale, causa primaria dei problemi nutrizionali conseguenti all’inefficienza masticatoria.

Infatti, con la perdita dei denti vengono meno i recettori parodontali responsabili della sensibilità direzionale, della propriocezione dimensionale e della sensibilità tattile al carico masticatorio.

 

Scritto da; Emanuele Falcinelli

(CEO Founder Chefetto.net)



6 visualizzazioni0 commenti

Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page