Il fenomeno multiforme che si verifica tutte le volte che apprezziamo quello che è nostro e disprezziamo quello che non lo è. Andando a focalizzare quanto scritto sul cibo possiamo dire che ciò coinvolge anche la politica, gli interessi economici, le culture e le tradizioni includendo ed escludendo, di volta in volta, determinati prodotti e rendendo il cibo fattore di divisione piuttosto che unione.
Tutti conosciamo i marchi DOC, DOCG, IGP e STG, che rappresentano forme di tutela messe in campo dall’Unione Europea per preservare le nostre tipicità dalle frequenti contraffazioni internazionali. Ma questi a volte si potrebbero rilevare un arma a doppio taglio in quanto se utilizzati male possono alimentare nuovi nazionalismi e campanilismi, ostacolando gli stessi produttori desiderosi solo di salvaguardare i propri interessi. Un esempio che possiamo fare è quando fu negata qualsiasi tutela con denominazione alla carne halal, il prodotto che i musulmani ottengono con la macellazione rituale. L’halal è l’unico modo per i fedeli di Maometto di mangiare il maiale senza essere impuri, quindi negare la denominazione equivale a negare l’integrazione.
Contenuto di; Emanuele Falcinelli
(CEO Founder di Chefetto.net)
Mangiare insieme è tipico (anche se non esclusivo) della specie umana: «Noi», fa dire Plutarco a un personaggio delle sue Dispute conviviali, «non ci invitiamo l’un l’altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme».
Cit M.Montanari
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